Micropigmentazione | Il mondo dei pigmenti tutto ciò che bisogna sapere
Nella micropigmentazione l’ausilio di pigmenti con determinate caratteristiche è fondamentale nella riuscita o meno di un trattamento.
Una domanda che viene fatta molto spesso è: ” non è che poi le sopracciglia mi virano al rosso”? Oppure :” Ho visto un trucco permanente infracigliare verde è normale?”
No, non è assolutamente normale ma è spiegabile il motivo per cui in giro sia facile vedere vecchi lavori con tonalità virate.
Un tempo e ahimè, purtroppo in alcuni casi ancora oggi venivano utilizzati dei pigmenti di “vecchia generazione”.
La parte materica dei pigmenti è composta da ossidi di ferro in percentuale variabile tra rosso giallo e nero e diossido di titanio bianco.
La polvere di pigmento viene sminuzzata in particelle di dimensioni che vanno dai 6 ai 20 micron, per essere fagocitati dal nostro sistema di difesa in un arco di tempo variabile.
La forma di tali particelle varia in base alla struttura del colore, motivo per cui alcune tonalità come giallo nero e bianco hanno forme più morbide e più simili ai nostri “macrofagi” ( cellule atte ad inglobare nel loro citoplasma elementi estranei per eliminarli) mentre il rosso ha forma stellare che si ancora al tessuto cutaneo e risulta “indigesta” al nostro sistema di difesa che in fase di disgregamento del pigmento sceglie prima pigmenti dalla forma più bio compatibile, ed ecco che il marrone finisce per virare al rosso.
OGGI UN PIGMENTO DI BUONA QUALITÀ E DI ULTIMA GENERAZIONE NON VIRA.
Ogni singola particella di colore che compone il pigmento viene inglobata in micro sfere siliconiche in modo che ogni particella abbia la stessa forma e dimensione a possa essere fagocitata indistintamente.
Oltre alla parte minerale i pigmenti hanno al loro interno acqua distillata, alcool isopropilico e glicerina.
Questi colori sono idrofobi ( idro=acqua fono=paura) e hanno bisogno di un maggior lavoro per essere impiantati nel derma superficiale, mentre i pigmenti di ultimissima generazione sono idrofili (idro=acqua filo=amico), come dice la parola stessa amano legarsi all’acqua e il nostro corpo è composto dal 70% d’acqua quindi è sufficiente effettuare un trattamento più superficiale per ottenere una micropigmemtazione dalle tonalità brillanti e durature. Questi ultimi non contengono alcool.
È curioso osservare il comportamento dei vecchi colori idrofobi immersi in un bicchiere d’acqua a confronto di quelli idrofili.
I primi si depositano sul fondo senza disgregarsi mentre i secondi colorano completamente l’acqua in pochi secondi.
È molto importante conoscere la natura di ogni pigmento per saperlo lavorare nella maniera corretta.