TRICOPIGMENTAZIONE E ALOPECIA

Da diversi anni, la Tricopigmentazione trova diffusione in tutto il mondo come metodo di camouflage alla calvizie, alternativa al trapianto di capelli e a prodotti quali topici e microfibre.

Si tratta di una tecnica estetica che consiste nell’introduzione di un pigmento bio-riassorbibile nel derma a livello superficiale, per simulare l’effetto ottico del capello rasato. La scomparsa del pigmento si verifica in modo graduale entro circa due o tre anni dall’interruzione delle sedute, a seconda di elementi quali la tipologia di pelle, le caratteristiche del sistema immunitario, le abitudini dell’individuo, ecc.

La Tricopigmentazione trova vasti ambiti di applicazione. In questo articolo ci concentriamo su tutti i casi di alopecia in cui la tecnica può essere utilizzata per donare al cuoio capelluto un aspetto più folto, fornendo una breve spiegazione della patologia, per poi analizzare l’approccio che il tecnico deve adottare.

 

Tricopigmentazione e alopecia androgenetica

Con alopecia androgenetica intendiamo una condizione comunemente nota con il nome di “calvizie comune”, poiché colpisce più del 70% degli uomini e il 40% delle donne nel corso della loro vita.

È dovuta a una predisposizione genetica all’azione di ormoni androgenici che colpiscono i follicoli piliferi, impedendone il corretto ciclo di vita. L’enzima 5-alfa-reduttasi di tipo 2 è responsabile della conversione del testostrone in diidrotestosterone (DHT), ormone che colpisce, solo negli individui predisposti, i follicoli piliferi ad eccezione di quelli presenti nella zona occipitale dello scalpo, definita zona safe.

La Tricopigmentazione rappresenta, in queste circostante, un complemento al trapianto di capelli, qualora questo sia possibile, o una valida alternativa allo stesso.

Gli effetti che è possibile ottenere sono due: effetto rasato o effetto densità. Il primo si adotta nel caso in cui la densità residua non sia sufficiente per offrire una copertura naturale con i capelli lunghi. Al contrario si può optare per un trattamento con effetto densità qualora la quantità degli indigeni sia idonea ad un camouflage sfruttando le lunghezze. È compito dell’operatore analizzare il singolo caso e indicare l’opzione migliore al cliente.

 

Tricopigmentazione e alopecia areata

L’alopecia areata è una condizione in cui la caduta dei capelli risulta nella formazione di chiazze glabre. Le cause della patologia non sono ancora state riconosciute dagli esperti, sebbene si sia notata una familiarità nella sua manifestazione.

L’unico trattamento a disposizione è quello con effetto rasato. L’obiettivo è quello di uniformare la zona glabra con le aree circostanti in modo da ridare otticamente un ordine al cuoio capelluto.

L’alopecia areata è una condizione in continuo mutamento e sono necessarie, di conseguenza, grandi abilità dal parte del tecnico specializzato di Tricopigmentazione, che deve assicurarsi di non creare ulteriori discromie sullo scalpo.

 

Tricopigmentazione e alopecia totale

In alcuni casi, l’alopecia areata si estende a tutto il cuoio capelluto. Si parla di alopecia totale. Rappresenta probabilmente il caso più complesso per un tecnico, poiché è necessario ricostruire interamente la hair line e trattare zone dello scalpo particolarmente sottili sensibili, quali le aree parietali e quella occipitale.

Naturalmente l’unico effetto possibile è quello rasato. L’operatore ha il compito di ricreare sullo scalpo le densità tipiche di un cuoio capelluto rasato. Il rischio che i puntini si espandano in modo innaturale è molto alto, e sono necessarie abilità tecniche ed esperienza per ottenere risultati d’eccellenza.